Un classico caso di difesa patrimoniale è quello di una signora di circa 45 anni che arrivò nel 2008 da me per consigli dopo la inaspettata e prematura morte del marito, proprietario di una piccola azienda.
L’azienda, al 50% con la moglie era, purtroppo, una società a nome collettivo – snc, per giunta indebitata con la banca dove lavoravo io. La situazione era resa complicata dalla mancanza di testamento e di qualsiasi altra forma di protezione (polizze). La famiglia era composta anche da due figli dell’età al momento del decesso di 20 e 18 anni entrambi studenti.
È stato condotto un approfondito check-up che ha analizzato tutti i seguenti punti:
- la situazione familiare (liquidità c/c , bilancio entrate/uscite famiglia, eredità )
- la situazione aziendale (indebitamento con banche e creditori/fornitori, nuova governance)
- la situazione patrimoniale immobiliare
- le tasse successorie
Purtroppo le società a nome collettivo sono società di persone, in cui i soci rispondono oltre che con il patrimonio sociale, personalmente delle obbligazioni assunte dalla società. Per questa ragione, si distingue dalle società di capitali, dove invece la responsabilità è limitata alla propria quota o alle proprie azioni.
Con la disponibilità dei creditori ed un lavoro faticoso con l’ ufficio fidi/legale della mia banca sono state seguite le seguenti strade:
- rinuncia dell’ eredità da parte dei figli (essendo a causa della “snc” la loro quota in piena passività);
- stima peritale della snc ed incorporazione della stessa in una nuova srl al 100% intestata alla moglie con apporto di fidejussione di terzi a garanzia per i debiti, accettazione formale dei creditori;
- formulazione dello statuto della nuova srl “blindato” a tutela dei figli auto-estromessisi dall’ eredità;
- contratto di polizza TCM a nome della mamma di durata di 10 anni a tutela sempre dei figli
- contratto di polizza contraente ed assicurata la madre della vedova, beneficiari al 50% ciascuno i 2 nipoti;
- iscrizione a fondo pensione per entrambi i figli
- donazione della nonna ai 2 nipoti della nuda proprietà di 2 immobili (aliquota 4% e franchigia 1.000.000 euro)
Dopo circa 15 anni è bello poter dire che entrambi i figli si siano laureati e che il figlio grande lavori in azienda con la mamma; l’azienda ha ripagato i debiti con la banca e con i creditori, estinguendo tutte le iscrizioni ipotecarie della snc del padre e della madre.
Nonostante la “blindata” formulazione dello statuto della srl, ora si sta lavorando alla predisposizione di un Patto di Famiglia (art. 768 bis e seg. Cod. civ.) in modo da poter garantire un tranquillo ed organizzato passaggio generazionale, tutelando entrambi i futuri eredi e la vita futura dell’azienda.