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L’assegnazione della casa coniugale

avv chiara trapani

La casa coniugale  viene individuata nel luogo fisico che ha costituito il centro di aggregazione della famiglia in costanza di matrimonio.

L’ assegnazione della casa coniugale è una delle questioni più frequenti in sede di separazione e divorzio.

Il provvedimento di assegnazione della casa familiare è emesso soltanto dal Giudice dopo la prima udienza (di comparizione) in cui i coniugi si presentano in Tribunale. Prima di tale udienza, nonostante la pur accesa crisi coniugale, l’abitazione resta nell’ uso e disponibilità di entrambi.

Il principio superiore della prole

L’articolo 155-quater del codice civile dispone che il godimento della casa familiare sia attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli.

Si vuole assicurare il medesimo habitat familiare per i figli, per attenuare gli effetti negativi della crisi matrimoniale. Tale tutela è applicata anche nel caso di prole nata tra conviventi.

Anche nel caso della casa coniugale in contratto di comodato, il Giudice conferma il principio del superiore interesse della prole. Quindi il proprietario – comodante – non può riottenere la disponibilità dell’ immobile fino a quando durano le esigenze abitative familiari a cui esso è destinato. Tuttavia il comodante potrà chiedere la restituzione immediata solo in caso di un sopravvenuto urgente ed imprevisto bisogno (da provare) ex art.1809 co.2 codice civile .

Essendo prioritario l’ interesse del minore la giurisprudenza individua preliminarmente il genitore con cui collocare i figli . Il fulcro della decisione è la genitorialità e non la proprietà della casa. Quasi sempre il genitore collocatario è la madre. Tale decisione si fonda su diversi parametri (istanza dell’ avvocato, ascolto della prole, CTU, relazioni servizi sociali).

Separazione con figli

La casa coniugale viene assegnata al genitore collocatario dei figli anche quando è di proprietà dell’ altro coniuge, o di terzi (affitto) o addirittura dei suoceri.

Separazione senza figli

Mancando i figli, viene meno la tutela sopracitata quindi non c’è assegnazione della casa coniugale.

Analizziamo il caso in cui la casa coniugale sia  di proprietà esclusiva del coniuge non collocatario. Egli a causa della separazione, è dovuto uscire di casa. Potrà  rientrare nel pieno godimento dell’ immobile solo al verificarsi di alcune condizioni:

–       l’assegnatario non abiti o cessi di abitarvi stabilmente

–       l’assegnatario conviva more uxorio

–       l’assegnatario contragga nuovo matrimonio

–       la prole interrompe il collegamento abitativo con la casa familiare.

La sentenza della Corte di Cassazione (n.25604/2018) si è pronunciata sul caso di una figlia maggiorenne, studentessa fuori sede, che aveva mantenuto un collegamento stabile con l’abitazione, nella quale conviveva con la madre alla quale resta assegnata la casa familiare. La Suprema Corte ha ribadito la tutela dei figli a permanere nell’ ambiente domestico in cui sono cresciuti, per mantenere le consuetudini di vita e le relazioni sociali che in esso si radicano.

Accade anche che la casa sia stata acquistata con il denaro dell’altro durante il matrimonio. La disponibilità rimane al proprietario iscritto nel rogito, ma si potrà incardinare un’ autonoma richiesta per la restituzione dell’ esborso.

Trasferimento di beni immobili

La Suprema Corte di Cassazione a Sezione Unite si è pronunciata con la sentenza n. 21761/2021 affermando la non obbligatorietà del Notaio per il trasferimento di beni immobili da un coniuge all’altro ovvero a favore dei figli deciso all’esito di una trattativa di separazione o divorzio. Tale sentenza riconosce l’ autorevolezza degli accordi sottoscritti dalle parti con l’ assistenza del avvocato matrimonialista davanti al giudice.

Infatti finora il trasferimento di beni immobili in sede di separazione e/o divorzio si articolava in due fasi temporalmente divise (obbligazione di trasferimento davanti al Tribunale +  atto di trasferimento dal Notaio). Oggi è possibile una soluzione unica più veloce e meno costosa per il cliente.

Il tema dell’ assegnazione della casa coniugale è un solo aspetto della disciplina della separazione tra i coniugi. Il diritto di famiglia è una materia sicuramente complessa in quanto ci si trova ad operare in situazioni multiformi.

Avv. Chiara Trapani  – avvocato matrimonialista

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