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Brand Italia

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Nel 2018 il valore economico del brand Italia, ovvero l’ impatto dell’ immagine italiana sull’ economia guadagna una posizione rispetto al 2017.

Nella nation brand finance 2018 , con i paesi ordinati per valore del brand nazione, ora l’Italia si trova all’ 8° posto.

L’immagine paese è una variabile che si aggiunge all’immagine della singola marca o del singolo prodotto. Il valore dei brand nazione viene calcolata in maniera sintetica da   tenendo conto dell’impatto solo per i tre macrosettori: agricoltura, manifattura e servizi.

Made in Italy

Definire il concetto di “Made In”, per creare associazioni positive a vantaggio della percezione di un prodotto, è strategico. Se in passato i consumatori non avevano accesso alle informazioni riguardanti  i prodotti e la loro provenienza, oggi no. Si può accedere liberamente ad una grande quantità di informazioni, di giudizi sui brands, ed i paesi da cui provengono.
Oggi, essere riconosciuto come “Made In” per un prodotto dipende da tanti fattori quali la tradizione, manifattura, design. I brand devono avere una reale connessione con il paese da cui provengono per poter contare sul vantaggio competitivo. Un’azienda deve essere fisicamente presente nel paese. I suoi brevetti o il suo design devono essere il prodotto di uno specifico talento legato a quel paese. Oggi l’autenticità è un fattore cruciale su cui i consumatori non transigono.
FutureBrand , l’ importante agenzia internazionale di branding, ha per prima ipotizzato che “i paesi possano essere compresi meglio come somma della loro identità e della loro reputazione”. La forza o la debolezza della percezione del “brand paese” influenza la decisione della gente. Decisioni e scelte quali luoghi  da visitare, dove vivere o in cui investire. Ciò è da considerarsi un vantaggio competitivo nel mercato globalizzato.

“Country brand”

Non tutti i paesi sono brand. Dei 75 stati presi in esame da FutureBrande, solo 22 sono stati definiti “Country brand”. Infatti non tutti i paesi hanno connotazioni così forti da venire percepiti come “brand.”
Il fatto che l’Italia confermi di rientrare nei magnifici 22 costituisce di per sé una bella notizia. Altri paesi vicini a noi , come Spagna e Grecia, sono rimasti fuori.
L’essere percepiti come marchio è un grande vantaggio competitivo.  Però la percezione non ha niente a che vedere con l’ awareness. Essere molto conosciuti non sempre significa suscitare delle associazioni positive. Sebbene il nostro brand sia molto conosciuto, non sempre suscita buone associazioni.

Il presidente di confindustria Vincenzo Boccia, durante il suo discorso di insediamento, ha evidenziato l’ importanza del brand ITALIA .

I punti forti : Turismo e cultura

Il ranking dei paesi presi in esame, evidenzia come l’ Italia domina nel settore turismo e cultura. Il turismo comprende tutto ciò che concerne il cibo, il rapporto qualità prezzo, le attrazioni, gli hotel e l’essere una possibile meta di vacanza. Quello culturale comprende sia le eredità culturali che le bellezze naturalistiche.  Peccato che l’Italia scompaia dalla scena internazionale nell’ ambito del business, tecnologia, politica, valori, qualità della vita.
La qualità della vita, lo sviluppo tecnologico, la crescita economica, sono tutti fattori che influenzano fortissimamente la percezione dell’ Italia. Tali fattori non possono cambiare se non grazie a un radicale capovolgimento dell’attuale situazione.
Serve sempre maggiore spinta verso la competitività e l’ ammodernamento del nostro tessuto produttivo.  Determinante sarà una maggiore focalizzazione sul brand Italia che per molti aspetti è unico al mondo. Il brand “Italia” necessita di maggior coerenza per qualità che è reputazione. La reputazione è economia = PIL.

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